Conosciamo i disinfettanti? Cosa significa disinfettare e quando è necessario?


Il Ministero della Salute e ISS (Istituto Superiore Sanità) in un comunicato finalizzato a diminuire il rischio di contagio, invitano ad applicare i semplici accorgimenti precauzionali:

  • lavarsi frequentemente le mani;
  • porre attenzione all’igiene delle superfici;
  • evitare i contatti stretti e protratti con persone con sintomi simil-influenzali;
  • il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq)

Il lavaggio e la disinfezione sono la chiave per prevenire l’infezione!

Prima di entrare nell’argomento, vorrei fare chiarezza circa la differenza di queste parole che oggi sentiamo spesso:

  • Detersione: procedura atta a rimuovere lo sporco e gran parte dei microrganismi. Aiuta ad aumentare l’attività dei disinfettanti!
  • Disinfezione: procedura per l’eliminazione dei microrganismi dei patogeni (dannosi per la salute) e riduzione della carica totale, sugli oggetti e superfici;
  • Antisepsi: procedure per l’eliminazione dei microrganismi dei patogeni (dannosi per la salute) e riduzione della carica totale, nel trattamento di superfici cutanee e tessuti viventi;
  • Sterilizzazione: procedura per eliminare tutti i microrganismi, comprese le spore.

Lavarsi le mani (detersione) spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi è una norma igienica che deve essere insegnata fin dall’infanzia.
Il nostro corpo, in particolare mani, bocca e naso sono abitualmente sede di microrganismi, normalmente non patogeni (cioè che non causano malattie), ma che possono invece diventarlo in soggetti con basse difese immunitarie.

In casi di infezioni diffuse, ancora meglio poter disporre di specifici detergenti saponosi, che contengono soluzioni acquose di Clorexidina gluconato, Iodio PVP.

Se non sono disponibili acqua e sapone è utile avere sempre un disinfettante per mani a base di alcol (70%) da frizionare per almeno 20 secondi. Normalmente è disponibile in gel, si può trovare anche in soluzione o spray. Si tratta in questo caso di antisepsi della cute.

N.B. devono però contenere alcol non denaturato, che non è idoneo per la cute, e viceversa indicato in soluzione acquosa per le superfici (piani e pavimenti).

  • per cute integra, una sostanza a tutti nota è il Benzalconio Cloruro (nei comuni disinfettanti per iniezioni);
  • per la cute lesa ottimo è lo Iodopovidone (Betadiner), la cui efficacia, come per l’alcool è maggiore se leggermente diluito.

La Clorexidina, oltre che per la disinfezione delle mani in acqua o in alcool, è molto utilizzata per la sua buona tollerabilità nell’antisepsi del cavo orale (colluttori).

Disinfezione di ambienti e superfici

A volte le sostanze utilizzate, sono le stesse, ma a concentrazioni diverse: è il caso del Sodio Ipoclorito che, a concentrazioni inferiori all’1%, si usa sulla cute (Amuchina R), mentre è tra i più efficaci disinfettanti, a concentrazione superiore.

Quali sono gli errori più comuni che possono condizionare il buon esito della disinfezione?

  • mancata detersione iniziale;
  • errata diluizione del disinfettante;
  • conservazione troppo prolungata del prodotto diluito;
  • riempimento del contenitore senza una precedente detersione.

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